Nel comunicato il regista Parsifal Reparato scrive:
“Il trattamento è stato una trasposizione emotiva, la punta dell’iceberg che riporta nel linguaggio dell’estetica ciò che vuol dire il nostro modo di fare ricerca e cinema. Le soluzioni, le interpretazioni, le chiavi di volta per leggere i fatti, gli eventi, le storie, le interviste, gli incontri e le scelte intraprese sono frutto di analisi scientifiche certamente, ma sono il frutto di soggettività spinte dalla voglia di conoscere la verità e la bellezza, con passione, coraggio e voglia di lottare senza tregua.
La scrittura del film non termina con questo traguardo, anzi il Premio Solinas sancisce solo un nuovo inizio, in cui con
Michela Cerimele continueremo a trasporre la verità che le operaie vietnamite, con coraggio ci hanno affidato sul campo, nelle lunghe e infinite giornate spese con Phuongina Nguyen nei parchi industriali.
Il metodo che connota
AntropicA sta restituendo grandi risultati nella ricerca così come nell’ambito cinematografico. Sono convinto che il filmmaking etnografico è il futuro e lo stiamo dimostrando.
Sono convinto che il pubblico è alla ricerca di contenuti di spessore, di verità e autenticità e apprezzerà i risultati dei nostri film. Sono sicuro che dobbiamo invertire la rotta attuale del cinema mainstream, perché abbiamo molto da dire e da raccontare nel cinema documentario e sono convinto che stiamo remando nella direzione giusta, ostinata e contraria.”
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